Nelle mense scolastiche di alcuni centri dell’Oristanese non vi saranno più i pranzi standard, ma si serviranno cibi a base di prodotti locali. Carne del bue rosso e di mélina, muggini di Cabras, spigole e orate. Olio extravergine d’oliva, pecorino, pane del Barigadu, riso dell’Oristanese, carciofi dell'agricoltura locale, meloni del Sinis, saranno i cibi che assicureranno la genuinità nell'alimentazione dei giovani sardi. Il progetto pilota è promosso dal Gal Montiferru Barigadu Sinis, è unico nel suo genere in Italia e si rivolge non soltanto alle scuole, ma anche agli ospedali, alle comunità e alla ristorazione collettiva del territorio.

«Puntiamo - ha spiegato il presidente del Gruppo di azione locale Montiferru Barigadu Sinis, Battista Ghisu - a dare un sostegno concreto alle aziende del nostro territorio, che potranno accorciare la catena di commercializzazione, ottenendo una remunerazione più vantaggiosa».

Un progetto del genere inoltre favorisce una cultura alimentare rivolta ai giovani. Le nuove generazioni potranno essere educate ad un'alimentazione alimentare corretta che tiene conto dei periodi naturali di produzione e dei prodotti caratteristici del luogo d'origine. Si valorizza quindi il legame col territorio di appartenenza.

I primi interlocutori individuati dal Gal per il progetto, la cui realizzazione è affidata alla società Item e al quale collabora anche Slow Food, sono state le scuole e le amministrazioni locali. Alcuni istituti hanno già dato la loro adesione: Abbasanta, San Vero Milis, Busachi, Fordongianus, Ardauli e Cabras. A settembre, si partirà anche con le altre iniziative come gli orti didattici: «gli studenti di oggi, infatti, sono le generazioni del domani e potranno diventare paladini a difesa del patrimonio agroalimentare locale», ha detto Luca Fabbri di Slow Food.

«Il nostro progetto - ha detto l’amministratore del Gal Serafino Mura - riprende le indicazioni della Finanziaria del 2000, che per garantire la produzione agricola di qualità, prevede, proprio da parte delle istituzioni pubbliche impegnate nella gestione di mense scolastiche e ospedaliere, l’utilizzo di prodotti biologici, tipici e tradizionali, quali sono quelli inseriti nel paniere del Gal. Auspichiamo che quanto prima, anche la Regione Sardegna recepisca la normativa».

A garantire sulla bontà di prodotti sarà il marchio d’area Terre Shardana. Alle pubbliche amministrazioni, il Gal assicurerà un sostegno per il disbrigo delle procedure necessarie all’inserimento delle produzioni locali nei capitolati dei servizi mensa. Sono otto i Comuni che hanno aderito al progetto: Abbasanta, Ardauli, Busachi, Cabras, Fordongianus, Paulilatino, Zeddiani e Santu Lussurgiu, dove si è raggiunta un’intesa per la sperimentazione nella casa di riposo.

 

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