Castelvetrano (Trapani), Sicilia.
Il 10 dicembre 2022 si è svolto il convegno Innovazioni nella Filiera Olivicola-Olearia nell'ambito della manifestazione Nocellara Fest.
Dopo i saluti istituzionali del dott. Enzo Alfano (sindaco del Comune di Castelvetrano), del dott. agr. Pietro Clemente (presidente dell'Ordine Agronomi e Forestali prov. Trapani) e del dott. agr. Francesco La Croce (presidente del Distretto Produttivo Oliva da Tavola Siciliane), con la moderazione del dott. Francesco Marino (segretario regionale Città dell'Olio Sicilia) si sono susseguiti degli interessanti interventi da parte di tre professori dell'Università di Palermo.
FERMENTI LATTICI NELLE OLIVE: benessere per i consumatori
Il prof. Nicola Francesca (Scienze e Tecnologie Agroalimentari Dip SAAF), ha messo in evidenza quanto le olive da tavola siano ricche di fermenti lattici, ricordando che le imprese di altri prodotti alimentari come lo yogurt, proprio sulla presenza di tali batteri stanno portando avanti un discorso sui vantaggi salutici per i consumatori.
Le olive da tavola ricche di fermenti lattici e di polifenoli possono puntare ad un mercato attento al benessere del corpo umano. Le imprese di Castelvetrano che già sono brave a produrre, confezionare e distribuire le olive da mensa dovrebbero intercettare i nuovi trend del mercato salutistico.
Le keyword del futuro, rammenta il professor Francesca, sono senza dubbio benessere e sostenibilità, dal suolo alla tavola.
AGRICOLTURA 4.0: Piattaforme remote e prossimali per la GESTIONE SMART DELLE AZIENDE OLIVICOLE
Il prof. Pietro Catania, ordinario di Meccanica Agraria, ha illustrato gli attuali meccanismi dell'agricoltura di precisione.
I dati vengono raccolti da sensori sul campo in grado di misurare, tra gli altri:
- parametri climatici quali umidità, temperatura, radiazione solare netta, velocità del vento;
- parametri colturali quali indice vegetativo, analisi fogliare, parametri irrigui, LAI;
- parametri pedologici quali sostanza organica, tessitura, pH, contenuto N, conducibilità elettrica;
Le piattaforme di acquisizione remote quali droni (molto più precisi dei satelliti), e prossimali quali stazioni meteo nei campi, sensori montati sui trattori, e robot agricoli permettono una raccolta di dati che fino a qualche anno fa era impensabile. Ovviamente tutti questi big data devo essere elaborati da opportuni software, tramite intelligenza artificale, e valutati anche dall'intelligenza umana per stabilire gli interventi più confacenti.
L'obiettivo, sottolinea i professor Catania, è aumentare la reddività degli uliveti sia migliorando produzione e qualità, sia risparmiando su concimi, agrofarmaci, trattamenti ed interventi grazie alla loro ottimizzazione. Il tutto tenendo ovviamente conto della sostenibilità della produzione agricola.
Nel video seguente l'intervento completo del prof. Pietro Catania
INNOVAZIONI IMPIANTISTICHE NEL PROCESSO DI ESTRAZIONE dell'Olio Extra Vergine di Oliva di qualità
La prof.ssa Mariangela Vallone, associato di Meccanica Agraria, dopo aver ricordato come avviene il processo di estrazione dell'olio, si è soffermata sui tempi, le temperature e le modalità di gramolazione.
Ricorda come ormai decenni di studi hanno acclarato la funzione fondamentale che il processo di gramolazione svolge nella determinazione della qualità dell'olio extra vergine estratto. La gramolazione svolge dunque un ruolo prevalente rispetto alle altre fasi della molitura nella determinazione della qualità del prodotto finale.
Il lento rimescolamento della pasta delle olive dentro la gramola è non solo meccanico (finalizzato a promuovere la formazione delle goccioline di olio, più facilmente separabili dal decanter) ma anche biochimico in quanto il corredo enzimatico, naturalmente presente nel frutto, continua a trasformarsi avendo effetti sui composti volatili dell'olio (aromi che possiamo apprezzare attraverso l'olfatto) e sui composti fenolici che oltre ad avere una riconosciuta notevole rilevanza nutraceutica sono importanti per l'autoconservazione dell'olio stesso.
La prof.ssa Mariangela Vallone ha accuratamente mostrato processi e risultati di un interessantissimo STUDIO DEL SISTEMA OCM (Oxygen Control Monitoring) IN GRAMOLA portato avanti dagli anni 2000 dall'Università di Palemo.
Da una parte veniva monitorata la presenza di ossigeno della parte superiore della gramola, e la sua quantità veniva controllata (modificata) artificialmente attraverso un sistema di immisione di ossigeno nella gramola in diverse quantità e in differenti tempi di gramolazione differenti.
La ricerca sperimentale ha mostrato come la presenza (e/o l'introduzione) di ossigeno favorisce l'aumento dei composti volatili (componente aromatica) e la diminuzione dei composti fenolici (componente salutistica e di conservazione), e viceversa.
Nel video seguente l'intervento completo della prof.ssa Mariangela Vallone