(ANSA) - ROMA, 25 mar - ''Il mercato dell'olio extravergine d'oliva risente pesantemente della concorrenza di prodotti a basso costo''.
E' quanto emerge dalla ricerca realizzata dall'Azienda romana mercati della Camera di Commercio di Roma i cui risultati sono stati illustrati dal direttore Carlo Haussman nel corso della cerimonia di premiazione del XIII Concorso per i migliori oli extravergine di oliva del Lazio.

Per fra fronte ''alle difficolta' - ha affermato Haussman - e' necessario sostenere i produttori garantendo servizi specialistici fatti di promozione, logistica e sistemi di garanzia. Serve un grosso investimento nella filiera perche' - ha osserva inoltre - non basta promuovere l'olio in quanto tale ma e' necessario assicurare riconoscibilita' al prodotto locale dando cosi' nuove opportunita' di mercato''.

L'indagine scatta infatti una fotografia in bianco e nero: ''tra i produttori di olio del Lazio (l'indagine ha riguardato un campione dei circa 1000 produttori che hanno partecipato al concorso, produttori dunque tutti di un certo livello) - spiega il direttore dell'Arm - c'e' anche ottimismo. Solo il 23% degli intervistati ritiene che le difficolta' di mercato siano maggiori che in passato; il 33% e' convinto che ve ne siano meno; il 38% non vede differenze e solo il 6% registra molto piu' difficolta' del solito''.

E, per il futuro il 54% degli intervistati si attende un miglioramento; il 30% ritiene prevarra' la stabilita' mentre solo il 16% si attende un peggioramento.
L'indagine pero' conferma un dato ''negativo per quanto riguarda la distribuzione indicando - sottolinea Haussman - che non c'e' alternativa alla vendita diretta in azienda del prodotto (lo dice l'86% degli intervistati) alla quale segue solo la vendita a domicilio''.
E se internet come forma di vendita ancora arranca (14%) chi proprio non apre le porte all'olio extravergine di qualita' sono la grande distribuzione, gli esportatori e i grossisti, mentre e' gia' alta la quota di ristoranti ed enoteche tra i clienti''.
Un elemento ''interessante che emerge dall'indagine - fa notare Haussman - riguarda la convinzione che la cosa piu' importante per vendere meglio il prodotto non e' il prezzo bensi' la qualita' del prodotto (92%) seguito dall'immagine e la notorieta' dell'azienda''.
Il prezzo ''pesa'' sui produttori invece se si verifica ''la differenza tra prezzo atteso e prezzo percepito. Qui - osserva il direttore dell'Arm - la differenza si sente ed e' di circa 2 euro per l'olio Dop che diventano 2,5 euro per l'olio biologico. Differenza ancora piu' marcata se la differenza e tra il prezzo percepito e il prezzo della Borsa Merci Roma che per l'olio Dop e' superiore di 3 euro, di 4 per l'olio extravergine e di 5 euro per il biologico''.
Certo e' che il prodotto olio del Lazio viene venduto per il 48% sul mercato locale (Roma), per il 29% sul mercato regionale; per il 16% sul mercato nazionale; per il 4% sul mercato europeo e solo per il 3% sul mercato extraeuropeo.
Oltre confine e' interessante e' vedere che l'olio extravergine del Lazio e' apprezzato, nell'ordine, in Germania (il Paese che piu' apprezza i prodotto agroalimentari italiani), in Svizzera, negli Usa, in Francia e in Canada. Certo la produzione non e' elevatissima a tal punto che ''il 20% del mercato romano sarebbe in qrado di assorbire, se sostenuto da una adeguata distribuzione, il 100% della produzione locale'', ha commentato infine Haussman.