L’Adiconsum consiglia di preferire l’acquisto di alimenti base, semplici, piuttosto che troppo manipolati, perché più sono gli interventi di manipolazione prima della vendita al consumatore, più aumentano le occasioni di adulterazione, sofisticazione e contraffazione.

Ad esempio è meglio un pezzo di parmigiano da grattugiare a casa o farsi grattugiare al momento dell’acquisto, piuttosto che una busta di formaggio pregrattugiato!

Allo stesso modo per verdura, frutta ed ortaggi, è più conveniente cercare il rapporto diretto con il contadino. Si può sapere molto di più su come è stato coltivato il prodotto e si può instaurare un buon rapporto di fiducia.

Se ciò è vero per i prodotti a breve scadenza, lo è ancor di più per i prodotti che possono essere consumati nel lungo periodo come formaggi ed olio extra vergine di oliva.

Ogni volta che si elimina un passaggio di mano, si evita il rischio di una sofisticazione o adulterazione del prodotto.

Sapevate che un olio extra vergine imbottigliato in Italia risulta italiano indipendentemente dalla provenienza delle olive? Indipendentemente dalla miscela degli oli (che comunque devo rispettare i parametri di extraverginità)? Viene trattato alla pari di qualsiasi altro prodotto semi lavorato. Viene tuttavia da chiedersi: chi garantisce la qualità delle coltivazioni estere?

Ecco alcuni dei tanti casi di frodi alimentari. Ci spacciano larve ed escrementi di topi per formaggio, betacarotene e clorofilla per olio extravergine, ed olio biologico da terreni con rifiuti speciali.

Monticelli d'Ongina (PC), 16 Settembre 2008 - La società, in pratica, prendeva decine di tonnellate di scarti di formaggio provenienti da grosse aziende (Granarolo, Ferrari Giovanni industria casearia, Zanetti, ecc.) – spesso inquinati da insetti, larve, escrementi e carcasse di topi, muffe, pezzi di plastica – e le fondeva insieme a prodotto fresco, vendendole in panetti alle grosse aziende. Questo semilavorato veniva quindi grattugiato e rimesso in commercio in buste a marchio Ferrari, Medeghini, ed altri grossi nomi nazionali.

 

Bari, 08 Settembre 2008 - Un'azienda pugliese produceva olio con certificazione biologica in terreni occupati in parte da una discarica di rifiuti speciali. Quattro persone, fra cui il responsabile di un Organismo di controllo per la certificazione dei prodotti da agricoltura biologica, sono state denunciate alla Procura della Repubblica dal Nipaf, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Bari, per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e della Comunita' europea, falso ideologico in certificati.

Foggia, 21 Aprile 2008 - Nella vicenda, sono 7 le aziende sequestrate e 39 gli indagati in tutta Italia. I carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni sanitarie di Bari hanno eseguito 39 provvedimenti di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di olio di extra vergine di oliva sofisticato, e hanno sequestrato sette oleifici condotti dagli arrestati. I destinatari delle misure sono accusati di aver prodotto e successivamente commercializzato olio extra vergine di oliva sofisticato e contraffatto mediante l’utilizzo di oli di semi insaporiti con betacarotene e colorati con clorofilla industriale.

Palermo, 19 febbraio 2008 - Una montagna di scatolette era pronta a finire sulle nostre tavole, con il marchio dei migliori prodotti. Sulle etichette di 14 mila confezioni di filetti d´acciughe era scritto: «Olio d´oliva». In realtà era olio di sansa. Quelle scatolette arrivavano dalla Turchia, non si sa bene da quale stabilimento.

Salerno, 07 Febbraio 07 - Denunciato il titolare di una macelleria all'autorità giudiziaria dai carabinieri del Nucleo antifrodi di Salerno. Trovato nella macelleria olio di oliva ed extravergine riportante in etichetta l'indicazione di produzione da parte di un'azienda agricola risultata inesistente. Inoltre, le analisi sull'olio affidate alla asl hanno stabilito che il prodotto era contraffatto.

Patti (Me), 13 Maggio 2007 – […] I denunciati sono ritenuti responsabili di aver prodotto olio di semi di palma e di averlo commercializzato spacciandolo per “Olio extravergine d’oliva”. Il prodotto, confezionato da un’impresa localizzata tra Sinagra e Piraino aperta a maggio 2006 e chiusa ad ottobre, veniva distribuito in bottiglie da 25 centilitri e venduto ad alberghi, ristoranti, complessi turistici e nei supermercati ad un prezzo competitivo.Sull’etichetta apposta sulle bottiglie venivano fornite indicazioni di un prodotto di qualità: “Estratto a freddo. 100% italiano.