L'olio biologico spagnolo conquista il primo posto alla Biol.
Piazzati bene anche gli extravergini italiani: il secondo posto per il calabrese «Monte Pruia DOP», mentre il terzo assegnato al siciliano Titone.
Anche quest’anno non è un olio italiano a vincere alla XII edizione del premio Biol, il più grande concorso olivicolo al mondo. E’ gia la seconda volta, negli ultimi tre anni, che un olio “nostrano” non conquista un riconoscimento così ambito. Ad aggiudicarselo invece, tra i 300 in gara provenienti da 20 paesi, è l’olio spagnolo “Rincòn de la Subbética”, prodotto a Còrdoba.
Dall'analisi dei campioni esaminati dalla giuria del Biol, è emerso che, nell'ultimo anno, molti extravergini esteri hanno raggiunto livelli di qualità eccellenti, paragonabili alla ormai consolidata tradizione italiana. All'importante manifestazione olivicola, i nostri oli hanno comunque raggiunto una discreta posizione: il secondo posto è toccato al calabrese «Monte Pruia DOP» di Cariati (Cosenza), mentre il terzo è stato riconosciuto al siciliano Titone, dell'azienda trapanese omonima.A questi si aggiungono anche altri riconoscimenti: il premio Biolblended (miglior olio imbottigliato e commercializzato con marchi non del produttore) all'abruzzese «Olio Mio», mentre il Biolpack (miglior packaging ed etichettatura) all' olio umbro «Ferrini».A votare anche una giuria di studenti che ha assegnato il BiolKids all'olio ligure «Canaiella». Nel corso di questa edizione, inoltre, è stata annunciata la realizzazione della prima «Guida Internazionale dei migliori extravergini biologici» che sarà presentata alla prossima Fiera del Levante di Bari e al Sana di Bologna.