A Bruxell, la Commissione Europea ha incontrato le organizzazioni olivicole dei Paesi comunitari per decidere sull'obbligatorietà di indicazione dell'origine dell'olio di oliva nelle etichette. Ma non si è ancora giunti a una soluzione di accordo.

Le organizzazioni agricole spagnole, infatti, non condividono la richiesta dell'Italia di indicare sempre sull'etichetta il Paese in cui vengono prodotti olive e olio, in quanto secondo la Spagna è sufficiente il riferimento all'origine comunitaria dell'olio.

L'opinione del Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, è che non ci sia da stupirsi riguardo alla posizione assunta dalla Spagna, che si trova in linea con l'industria e il commercio oleario europeo.
"Da parte loro - afferma Vecchioni - non c'è interesse a rendere evidente al consumatore italiano che gran parte dell'olio confezionato in Italia è in realtà un "mix" di oli spagnoli, greci e italiani. D'altra parte, l'ipotesi di obbligarci a indicare come comunitario un olio extravergine interamente prodotto in Italia non renderebbe più chiara l'etichettatura e sarebbe una vera e propria beffa ai danni dei consumatori e dei nostri olivicoltori".

Il 17 gennaio 2008 entrerà in vigore il decreto, ed entro quella data la Commissione Europea dovrà valutare e pronunciarsi sulla conformità delle norme italiane alla regolamentazione comunitaria.
Le aziende agricole italiane, intanto, stanno provvedendo alla stampa delle nuove etichette per la produzione 2007, sulla base di quanto indicato in un decreto di ottobre, che disciplina a livello nazionale l'indicazione obbligatoria dell'origine nell'etichettatura degli oli d'oliva, e l'incertezza sull'esito della valutazione crea molta preoccupazione.