I prezzi alla produzione dell’olio extra-vergine e dell’olio d’oliva sono aumentati negli ultimi dodici mesi del 16%. All’origine, secondo le rilevazioni di fonte Ismea, i rincari su base annua superano il 60%. Gli aumenti sui prezzi degli oli hanno radice nella riduzione della produzione italiana e nella seconda annata di forte riduzione dell’offerta spagnola, oltre che nell’introduzione di standard di qualità più elevati, come quelli in materia di grado massimo di acidità.

I prezzi alimentari, in generale, sono in crescita a marzo e conseguente è possibile un aumento dell’inflazione del settore al 2,7%. Questo è quanto prevede l’Osservatorio “Prezzi e Mercati” di Indis, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione e nei servizi, al quale partecipano sia gli operatori delle diverse filiere che i rappresentanti delle istituzioni, sulla base delle rilevazioni sui prezzi pagati dalle Centrali d’acquisto della Distribuzione organizzata.

I dati di previsione sottolineano in particol modo gli oli d’oliva ed extra-vergine, con crescite del 7,5%. Nel caso questo aumento si verificasse, i rincari su base annua degli oli raggiungerebbero il +24%.

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