Avrà luogo a Ferrandina, in provincia di Matera, la 9a edizione di Olivarum, il concorso che premia il miglior extravergine della Basilicata. La scelta del luogo non è casuale, essendo il comune lucano la “capitale della maiatica”, la varietà di olivo da cui si ricava un ottimo olio, in attesa del riconoscimento DOP.
Il concorso si terrà l’8 e il 9 marzo, sotto la direzione del Comitato organizzatore, presieduto dall’Assessore all’Agricoltura e Sviluppo rurale Roberto Falotico, e di cui fanno parte la Regione, Alsia, Apt e Camere di commercio.
Il premio ha come obiettivo primario, secondo l’Assessore Falotico, quello di “esportare un’immagine della Basilicata agricola meno confusa, dove la tracciabilità riconduca ad alimenti in grado di tutelare la salute dei consumatori e garantire un’effettiva sicurezza alimentare”. E questo è possibile estendendo ai diversi settori dell’agricoltura – prima fra tutte l’olivicoltura – l’idea, sempre più concreta, di un marchio regionale che definisca e faccia conoscere un prodotto come l’olio “buono, genuino e soprattutto salubre”.
La manifestazione rappresenta anche un’importante occasione di “confronto e di crescita dell’intera filiera dei produttori e dei frantoiani”, al fine di innescare un processo di “crescita culturale sia delle istituzioni che dei produttori, per elevare il proprio margine di azione”.
Olivarum è un evento ricco di iniziative di vario genere, ma soprattutto è un evento di rilevanza scientifica, vista la partecipazione di importanti esperti accademici, che “porteranno il proprio bagaglio di conoscenze e di competenze. Una presenza non formale, che deve essere utilizzata dagli operatori del settore come stimolo per migliorare la qualità dell’olio prodotto in Basilicata”. La Regione – prosegue l’Assessore – sta puntando in questa direzione, investendo notevoli risorse e proponendo anche nel Piano di Sviluppo Rurale “interessanti misure per l’olivicoltura”. “Sono convinto – conclude – che l’agricoltura in Basilicata in futuro avrà un peso sempre più prevalente in termini di sviluppo e occupazione, superando l’attuale momento di crisi strutturale. Prendiamo atto che esiste anche un’agricoltura che sa farsi valere e sa stare sul mercato. È da questo dato che bisogna partire per lavorare ad un progetto di agricoltura lucana riconoscibile e competitiva".